Alcol e Giovani, la recente morte di quattro ragazzi investiti da un’auto guidata da un amico ubriaco richiama l’attenzione sul diffuso alcolismo anche in giovane età
Profonda impressione ha suscitato la tragica morte a Sassano, in provincia di Salerno, dei quattro ragazzi investiti da un’auto lanciata a folle velocità e piombata sul Bar dove questi erano seduti. L’investitore, un ragazzo ventiduenne, è risultato positivo al test alcolemico. È notorio che i giovani in Campania bevono più dei loro coetanei di altre regioni d’Italia.
Le statistiche dicono che il 33 per cento dei sedicenni prendono alcolici regolarmente; il 63 per cento saltuariamente. Molti alla prima sbornia non hanno compiuto ancora 13 anni. V’è poi da dire che dai genitori oggi non viene dato l’esatto peso allarmante così come invece viene dato per altre abitudini, droghe di vario genere. Così si passa dalla prima sbornia o sballo da ubriacatura, all’alcolismo regolare o occasionale, sino al cosiddetto “binge drinking” (l’aver consumato in breve tempo almeno sei “porzioni” di supercolici).
Tutto il percorso porta nel tempo all’Alcolismo cronico, a complicanze a carico del cervello, del cuore e del fegato. La quota di soggetti al di sotto dei 30 anni in cura per alcoldipendenza è di 9,1 per cento.
L’alcol e i suoi effetti
L’origine del’alcol, meglio definito come Alcol etilico, ha una sua storia antica e occorre conoscerne almeno in sommi capi alcuni effetti. Noto già nei secoli scorsi per la fermentazione di prodotti della terra contenenti zucchero (uva, orzo, grano e frutti in genere). Il suo uso nei tempi e la convinzione di un prodotto che migliora le condizioni psichiche di benessere e felicità hanno contribuito a dargli una notevole diffusione. La presenza del vino e l’uso dei superalcolici (vodka, whiskey, rum e gin) fanno ormai da cornice essenziale negli incontri importanti, banchetti e brindisi augurali.
Il cammino nell’organismo
L’alcol è una sostanza cosiddetta polare, con debole carica elettrica e si muove con rapidità attraversando le membrane delle cellule per semplice diffusione. Pertanto, non dovendo subire processi digestivi a mezzo di enzimi intestinali, viene assorbito in particolar modo dall’intestino tenue (Ileo) 20% e poco dallo stomaco e grosso intestino 2%.
Ma dipende anche dalla qualità e dai cibi ingeriti contemporaneamente: nello stomaco è rapido per i superalcolici e più lento per il vino e la birra; i cibi ricchi di proteine e grassi ne ritardano l’assorbimento.
L’alcol passa rapidamente nei vari organi ed in particolar modo a livello cerebrale. Questo determina le modificazioni del comportamento e le alterazioni nervose.
Quanto si può bere?
Secondo gli ultimi studi in proposito non esiste un consumo sicuro tra alcol e salute. Un recente lavoro scientifico (Mayo Clin Proc., 2014) conclude che “Se fa bene o fa male è una questione di dose”. La quantità di dose che si può bere senza rischio è condizionata da molti fattori: peso corporeo, la velocità di assorbimento nel tratto gastroenterico, il sesso e la razza. Vi sono poi soggetti più sensibili all’azione dell’alcol. Così si spiega che soggetti che bevono da anni dosi elevate di alcolici non hanno conseguenze immediate mentre altri, bevitori da qualche anno, vanno incontro rapidamente a forme di epatiti croniche e cirrosi da alcol o gravi miocardiopatie.
Secondo l’Istituto di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Revisione Linee Guida del 2003) “Il corpo umano può sopportare l’Etanolo senza evidenti danni, a patto che si rimanga entro i limiti di quello che si intende oggi come consumo moderato: non più di due-tre Unità Alcoliche al giorno per l’uomo adulto (24-36 grammi di Etanolo), una-due U.A. (12 grammi) per le donne e una U.A. (12 grammi) per gli anziani.”
Una Unità Alcolica equivale a 12 grammi di Etanolo. Volendo essere pratici una Unità Alcolica corrisponde a: 1 bicchiere di vino (125 ml) di media gradazione, 1 bicchiere di birra (330 ml) di media gradazione e 1 bicchierino di superalcolico.
Pertanto è consentito all’adulto 2-3 bicchieri al giorno di vino o di birra o bicchierini di superalcolici; alla donna 1-2 bicchieri di vino o birra o bicchierini di superalcolici, mentre all’anziano 1 bicchiere di vino o birra o 1 bicchierino di superlalcolici.
Gli effetti positivi
E’ stato rilevato che un uso quotidiano e moderato di alcolici, specie del vino rosso, si ottengono dei benefici in particolar modo a carico dell’apparato cardiovascolare, con un allungamento della vita, riduzione di episodi ischemici coronarici, insufficienza cardiaca e ictus cerebrali.
Una delle spiegazioni è che sono state trovate nelle persone che hanno questi benefici salutari elevati tassi di Apolipoproteina A, la proteina che trasporta il Colesterolo “buono”. Il vino rosso contiene sostanze antiossidanti (anti-invecchiamento) come il Resveratrolo, le Antocianine e le Procianine.
Ma va anche detto che vi sono persone con particolari condizioni individuali di predisposizione che vanno soggetti a gravi patologie neurologiche e cardiovascolari. Per concludere, occorre certamente un maggiore controllo allorchè ci avviciniamo all’alcol, specie per i ragazzi che si avviano talvolta senza volere a gravi forme di dipendenza e intossicazioni croniche.
Che poi faccia bene o male ormai è riconosciuto che “è una questione di dose.”