Schiamazzi notturni. Posso gettare un bel secchio d’acqua dal balcone?

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L’articolo in questione prende spunto da quanto spesso accade a causa dell’esasperazione generata dai rumori insopportabili causati dagli schiamazzi provenienti dai frequentatori dei locali notturni (pub, bar, discoteche ecc.). è ciò che succede quando, infastiditi dalla musica alta o dal vocio prodotto dai ragazzi che affollano l’ingresso di bar e discoteche, si decide di passare alla via dei fatti lanciando un bel secchio d’acqua quale soluzione finale contro il chiasso proveniente da un locale notturno.

Ma cosa si rischia quando si è autori di tale gesto estremo?

Gettare anche un solo secchio d’acqua dal proprio balcone o finestra sui responsabili degli schiamazzi in strada integra il reato di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone” previsto dall’ art. 393 del codice penale che punisce, con la reclusione fino ad un anno, la condotta di colui che, al fine di esercitare un preteso diritto e potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente giustizia da sé medesimo esercitando violenza o minaccia alle persone. Il reato ex art. 393 CP tutela, difatti, l’interesse dello Stato ad impedire che la violenza privata finisca col sostituirsi alla funzione giurisdizionale in occasione dell’insorgere di una controversia.
Detto più semplicemente l’art. 393 CP sancisce che nessuno può farsi giustizia da solo valicando la tutela legale offerta dalla Stato ma che bisogna, sempre, rivolgersi alle forze dell’ordine (carabinieri, polizia,vigili urbani) per non incorrere nel rischio di passare dalla parte della ragione a quella del torto e di subire, altresì, anche un processo penale.
Non importa, quindi, se i vigili urbani o i carabinieri, benché chiamati più volte, non siano intervenuti a vostra tutela, poiché un tale gesto potrebbe essere causa di una spiacevole denuncia penale per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, con le annesse sgradevoli conseguenze.
A confermare tale assunto è intervenuta anche la Corte di Cassazione che con la sentenza del 25 settembre 2013 -n.39869- ha punito il proprietario di un appartamento ossessionato dalla musica alta di un locale notturno. L’uomo, per imporre il silenzio, dopo aver chiamato più volte ed invano le forze dell’ordine, aveva pensato bene di gettare, dall’alto della sua finestra, un gavettone di acqua sporca nei confronti degli avventori del locale. Pochi schizzi che gli sono costati, oltre a una condanna penale, anche un risarcimento del danno pari a mille euro. A nulla è servita la discolpa dell’uomo che si era difeso lamentando il fatto di essersi trovato in una situazione di impotenza avendo vanamente più volte sollecitato l’intervento dei vigili urbani e delle forze dell’ordine per denunciare l’irregolare andamento del locale notturno.
Attenzione, quindi alla giustizia “fai da te” e ricordate che in situazioni simili dovrà essere sempre percorsa la strada della legalità segnalando la questione alle forze dell’ordine (polizia e carabinieri) e auspicando che un semplice richiamo possa far cessare tali sgradevoli schiamazzi.
Nel caso che l’intervento delle forze dell’ordine non sortisca l’effetto desiderato si consiglia di rivolgersi prontamente ad un avvocato penalista che, assodata la situazione, sarà certamente in grado di consigliarvi l’utilità di sporgere una denuncia-querela contro i responsabili degli schiamazzi notturni (titolari delle discoteche ad esempio) per il reato di disturbo della quiete pubblica o per molestia. Fatto ciò vi toccherà aspettare, pazientemente, che la giustizia faccia il proprio corso. Non lasciatevi prendere, quindi, dalla rabbia del momento perché ciò potrebbe letteralmente costarvi caro! (condanna penale, risarcimento del danno e pagamento delle spese legali e processuali).

 

di Valerio Massimo Aiello

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